pic

Il Fenomeno del Sovraffollamento delle Location Fotografiche

You can switch to english language from the top menu.

Introduzione

Il sovraffollamento delle location fotografiche, che vi piaccia o meno, è diventato negli anni un problema sempre più evidente, un fenomeno che ormai non possiamo più ignorare.
Dato che sempre più fotografi stanno affrontando l'argomento per sensibilizzare le persone a riguardo, ho pensato di condividere anche io i miei pensieri.
Ci sono due aspetti principali da considerare, aspetti che andrò ad analizzare in questo articolo: il primo e il più importante è quello ambientale, dove dobbiamo chiederci in primis se prestiamo abbastanza rispetto ai luoghi che visitiamo, non importa se si trovano in mezzo alla natura o in una città affollata. L'altro aspetto è quello personale e creativo, che a volte può portare a comportamenti fastidiosi da parte di alcuni fotografi e una conseguente frustrazione per gli altri.
Tutti dovremmo ricordare che, indipendentemente dal fatto che si stia scattando per passione o lavoro, noi come fotografi (ma anche prima, noi come persone) non abbiamo NESSUN diritto sui luoghi che visitiamo e nessun diritto IN PIÙ delle altre persone che sono lì con noi. In realtà, dobbiamo i momenti che stiamo vivendo in quegli istanti a quello specifico luogo e di conseguenza non dovremmo essergli altro che grati e trattarlo con il dovuto rispetto.

fioritura di castelluccio di norcia

L'Aspetto Ambientale

Cominciamo con l'aspetto più importante e forse l'unico che conta davvero: il modo in cui trattiamo i luoghi che visitiamo. Quando ero ancora ingenuo, la mia idea di base era che le persone che adorano fotografare un determinato luogo (naturale o urbano) avessero anche cura di rispettare quel posto. Beh, forse “aver cura” è una affermazione forte, ma almeno pensavo che fossero abbastanza mature per capire cosa si può fare e cosa non si può fare in un determinato posto. Gesù, non mi sono mai sbagliato così tanto in tutta la mia vita.
Lungo la mia piccola carriera fotografica ho visto alcuni comportamenti piuttosto disturbanti; ve ne racconterò qualcuno lungo l'articolo, ma per adesso tutto ciò che dovete sapere è che tutti questi comportamenti alquanto scorretti hanno una cosa in comune: la fantasmagorica ricerca della "fotografia migliore". Ho già parlato della corsa alla popolarità avvenuta nell'ultimo decennio nel mio altro articolo "L'evoluzione della fotografia paesaggistica nell'ultimo decennio", quindi non mi prenderò la briga di parlarne di nuovo qui.
Non si tratta sempre di popolarità però, a volte è solo per motivi di curiosità personale o più probabilmente per pura ignoranza e incoscienza: se salti sugli iceberg nella laguna di Jokulsarlon non otterrai una foto migliore, sarai solo un cog*ione che è un po' più vicino a lasciarci le bucce. Se, quando sei in montagna, ti spingi “troppo in là” su una cresta pericolosa, non c'è nessuna garanzia che otterrai una prospettiva migliore, anzi in realtà potrebbe essere addirittura peggiore e in più hai corso un rischio inutile. E questi sono esempi in cui le uniche persone a farsi male sono quelle che stanno correndo dei rischi, quindi potresti dire "beh, sono affari loro, purché non facciano del male a nessun altro". Ok, non consideriamo il fatto che generalmente ci saranno soccorritori che metteranno la loro vita in pericolo per loro, diciamo che avete ragione.

appennino tosco emiliano

Fatta eccezione per alcuni esempi come questi che ho appena fatto, esiste tutta una serie di comportamenti che danneggiano non solo i fotografi che corrono quei rischi, ma anche l'ambiente o i beni altrui.
Personalmente ho visto i fotografi distruggere campi seminati solo perché le foto non venivano abbastanza bene (secondo le loro opinioni) dai percorsi tracciati. Ho visto fotografi camminare sul fragile muschio (muschio che richiede tantissimi anni per crescere) tipico della parte meridionale dell'Islanda solo perché volevano avere una prospettiva più alta.
Infine, il caso più comune di tutti: persone che lasciano spazzatura in luoghi, come se ci fosse qualcuno che pulirà dopo che se ne sono andati. Lasciate che vi dica una cosa: non c'è nessuno che pulisce. Non puoi semplicemente fingere di essere un amante della natura, un esploratore, un avventuriero e poi lasciare a terra gli scarti del tuo pranzo. Non funziona così. Per alcune persone è solo una questione di aspetto, di apparenza. L'importante è farsi vedere “cool”, “explorer”, “nature lover”, anche se poi fanno più danni del fuoco. Se devi andare a sporcare le montagne o distruggere i campi seminati, è meglio che tu vada al centro commerciale e passare una bella giornata a fare shopping. Sii onesto con te stesso e con gli altri, non cercare di apparire per qualcuno che non sei. Per lo meno in questo caso, dal momento che potresti danneggiare qualcun altro/qualcos'altro nel mentre.

Chiuderò con un esempio: lo scorso autunno, mentre stavo girando con alcuni clienti in Toscana al Podere Belvedere (uno dei luoghi più famosi della zona), ho visto un un grande bus da 50 posti parcheggiare lungo la strada. Era prima delle 7 del mattino, e anche se il posto può diventare abbastanza affollato da fotografi, non ho mai visto un autobus così grande come quello arrivare così presto. Cinque minuti dopo il posto era completamente sottosopra: più di 50 persone che probabilmente non avevano mai preso una macchina fotografica in mano prima d'allora erano sparpagliate ovunque. Capisco che volessero esplorare il posto, ma dovrebbero esserci alcune regole basilari da seguire. Se vedi una stalla, prova a non entrarci dentro. Sai, siamo in campagna, ci potrebbero essere cavalli o capre e non sai come potrebbero reagire. Se c'è una casa accanto a dove stai facendo foto, prova a non andare nel loro giardino, perché hanno cani da guardia e potrebbero inseguirti e morderti il sedere se non sei abbastanza veloce. Se il terreno è scivoloso perché la Toscana è umida come la foresta amazzonica, fai attenzione quando cammini tra gli ulivi, altrimenti potresti farti tutta la vigna a rotoli scivolando sull'erba. Ah, se sei un gruppo piuttosto numeroso (non c'è bisogno di essere più di cinquanta, potresti anche essere cinque) ed è mattino presto, forse vuoi lasciare il lavoro di svegliare l'intera città di San Quirico d'Orcia ai galli non urlando a voce alta come se fossi al mercato.
Ho tirato giù queste righe in chiave umoristica, ma la verità è che c'era poco da ridere quando ero lì. Ero furioso. Ho osservato una totale mancanza di rispetto per il luogo e le persone che vivono lì. E la cosa più triste è che potevo far poco a riguardo: quelle persone si sentivano come se avessero il diritto di fare quelle cose, di distruggere il posto ed entrare nella casa di qualcuno (!!), quindi se avessi provato a far loro notare loro gli errori l'unico modo in cui poteva finire era con un acceso diverbio, verbale o fisico. Non potevo permettermelo, dato che avevo clienti con me.
In quanto fotografi dobbiamo tutti educare (e prima essere educati da qualcuno più saggio di noi) gli altri sui comportamenti corretti da mantenere mentre siamo là fuori, fotografando o esplorando nuovi luoghi, per il benessere dell'ambiente e delle altre persone.

L'Aspetto Creativo

Ora che abbiamo affrontato l'aspetto ambientale, c'è un'altra cosa abbastanza importante da discutere: come la creatività viene influenzata dal sovraffollamento dei luoghi che fotografiamo.
Non importa se stai facendo foto al fine di ottenere una collezione di “cartoline” per una tua personalissima soddisfazione, se lo stai facendo per trovare nuove prospettive o nuovi punti di vista nei luoghi popolari o se stai cercando di andare oltre i confini di ciò che è stato fotografato, trovare nuove location, nuove tecniche e perseguire la tua e tua soltanto idea di fotografia: quando arrivi in una determinata location e trovi persone ovunque, è abbastanza scoraggiante.
Non è deludente solamente per il rumore e la vista che distrugge l'atmosfera del posto, con il chiacchiericcio e le urla di tutti i presenti (specialmente nei luoghi naturali), ma anche da un punto di vista creativo, poiché sarai fisicamente limitato per molti versi dal fatto che ci sono persone che fotografano ovunque.
Non importa se arrivi in anticipo per aggiudicarti lo spot che preferisci, magari più vicino al soggetto perchè lo preferisci così, qualcuno ti chiederà (a volte in modo gentile, a volte no) di fare un passo indietro in modo che anche gli altri 30 fotografi sul posto possano scattare. Ho ricevuto parecchie richieste di questo tipo e mi fanno impazzire ogni singola volta: se sono lì è per una ragione, non perché mi piace essere nelle foto di altri 30 fotografi. Forse ho trovato una bella composizione. Penso che sia scortese per chi arriva più tardi chiederti se puoi toglierti di mezzo. Se c'era qualcuno lì prima di te, rispetta le sue scelte e regolati di conseguenza. La prossima volta, cerca di essere te il primo sul posto.
Poi, se hai un minimo di buon senso (non è così ovvio..) magari vuoi star attento – al di là di chi è arrivato prima - a non entrare nella composizione di qualcun altro, che in certi luoghi sembra quasi giocare a tetris. Ad esempio, ricordo chiaramente di essere stato una notte sulla spiaggia di Skagsanden nelle isole Lofoten a fotografare l'aurora boreale, ed ero in piedi sulla riva con chissà quanti altri fotografi, tutti in fila per non entrare nelle reciproche immagini, riprendendo il classico riflesso sulla battigia. Un passo avanti e sarei stato preso a calci nel sedere da una ventina di persone per essere nei loro scatti. Oh, e non parliamo dei torce da testa che si accendevano ogni 10 secondi.. Dopo poco ho dovuto abbandonare il posto, il mio livello di frustrazione era troppo al di sopra dei miei standard.

Ho tantissimi esempi come questo, situazioni in cui ho dovuto limitare la mia creatività a causa di altri fotografi sul posto; situazioni in cui non potevo esplorare e trovare la composizione che desideravo poiché finivo nella foto di qualcun altro, quindi mi sono dovuto accontentare di ciò che gli altri stavano fotografando o trovare qualcos'altro abbastanza lontano dalla folla in modo da non averli nelle mie foto.
Infine, c'è il caso in cui arrivi in ritardo e ci sarà ovviamente qualcun altro che ha preso quelli che sono comunemente considerati i "migliori spot" (spoiler: molte volte non sono i migliori in realtà, sono solo i più conosciuti!) e tu dovrai trovarti un altro posto dove far foto. A seconda della location, potrebbe essere facile o impossibile. Non importa la difficoltà, molto probabilmente ti monterà il nervoso in quanto dovrai prestare attenzione a non entrare nelle foto di altri e contemporaneamente trovare comunque una composizione avvincente - e diversa da quella per cui eri arrivato sul posto.

Durante le mie sessioni fotografiche in luoghi popolari ho notato che le persone tendono a rispondere a queste limitazioni forzate principalmente in tre modi diversi:
1) Ci sono quelli che se ne fregano di chi è arrivato per primo o se entrano nella foto di qualcun altro, si comportano come se fossero i proprietari del posto e fanno qualunque cosa gli venga in mente. Il più delle volte non sono persone ragionevoli, e “casualmente” capita anche di essere il tipo di persone che fa di "tutto" per la foto, compresi i comportamenti non rispettosi che ho menzionato nel paragrafo precedente.
2) Ci sono poi i seguaci, fotografi che quando capiscono che potresti avere un po' d'occhio nella composizione della fotografia o una buona conoscenza del posto ti seguono come cani nella speranza di duplicare pari pari le tue foto. So che può sembrare folle e quasi assurdo, ma è successo a me e a molti dei miei colleghi diverse volte. Sono innocui in generale, se non per il fatto alquanto fastidioso che provano a rubare tutto ciò di personale e magari unico che provi ad inserire nelle tue foto copiandotele immediatamente.
3) Infine, ci sono quelli ragionevoli; i fotografi che si arrendono al fatto che tutti i "problemi" che ho citato finora sono fisiologici del fotografare in luoghi popolari, e sono pronti ad accettare che potrebbero non ottenere lo scatto che vogliono alla prima visita.
Se c'è una cosa che ho capito dopo tutti questi anni è che non è colpa di nessuno: non puoi incolpare gli altri di essere in quel posto. Se non sei felice di scattare con un'intera folla di altri fotografi, vai in cerca di luoghi in cui nessuno ti disturberà. Questa è l'unica soluzione, ed è quello che sto cercando di fare in questo momento, anche se mi richiederà una quantità incredibile di tempo.

Soluzione(i)

Ora che mi sono lamentato un bel po' ed ho elencato tutti i tipi di problemi che si presentano usualmente nelle location sovraffollate, è tempo di pensare ad alcune possibili soluzioni.
Prima di tutto, dovremmo capire che tutti NOI siamo il problema, non LORO. Io faccio parte del problema, e se sei mai stato in una location popolare, anche tu ne sei parte, amico mio.
Ognuno di noi ha lo stesso esatto diritto di visitare un determinato luogo e lo stesso preciso dovere di portargli rispetto e di comportarsi nel miglior modo possibile.
L'errore più grande che molti di noi commettono è pensare di avere più diritto degli altri di essere lì. Ci stiamo comportando in modo più corretto, stiamo scattando foto migliori, stiamo inseguendo uno "fine superiore". "Dovremmo essere gli unici lì, gli altri non se lo meritano." Indovina un po? Queste sono tutte cavolate belle e buone. Non stai servendo nulla di più grande del tuo ego o dei tuoi clienti, quindi hai lo stesso diritto di stare lì come tutti gli altri.
Alcuni di noi lo hanno capito, altri no; è esattamente da lì che iniziano i tipi di comportamenti scorretti che potresti aver visto in giro.

Quindi, per tutti gli amanti della natura, influencer, fotografi professionisti e dilettanti là fuori, al fine di prevenire azioni sbagliate dovreste agire in tre momenti diversi: informare i vostri follower/amici/clienti PRIMA di visitare il luogo su cosa dovrebbero fare e come dovrebbero comportarsi, far loro notare gentilmente ciò che stanno facendo di sbagliato MENTRE si trovano sul posto, infine spiegare loro come avrebbero dovuto comportarsi DOPO la visita in modo che, si spera, non facciano di nuovo lo stesso errore.
Alcune persone saranno grate per la tua spiegazione, altre no; potrebbero addirittura esser irritati dal tuo atteggiamento di "insegnamento" ed essere scortesi con te. Non fare il loro gioco, non arrabbiarti di conseguenza; sii paziente e ragionevole (il che non significa essere stupido) e metti tutta la tua buona volontà per far capire loro la posta che c'è in gioco per il pianeta e/o per gli altri fotografi/persone sul posto.

L'azione preventiva è importantissima: più persone vengono istruite sul comportamento corretto da mantenere nei luoghi, minori saranno i danni. A volte per educare gli altri basta inserire un paio di note nelle didascalie, nei commenti o nelle descrizioni delle vostre foto in cui spiegate se ci sono alcuni pericoli o alcune azioni da evitare (a parte quelle di buon senso che tutti bisognerebbe sempre seguire). Quindi, quando condividi le tue belle foto fatte in luoghi popolari, assicurati di spendere un paio di parole sui giusti comportamenti da mantenere.
Il lavoro sul campo poi è altrettanto importante: se vedi qualcuno che sfascia il posto, lascia immondizia, distrugge cose di valore, prova a parlare con loro se la situazione lo consente. La cosa impulsiva che vorresti fare sarebbe alzare la voce e insultare quelle persone, lo so; non è il modo giusto per farli ripensare a ciò che hanno fatto, ma piuttosto un buon modo per iniziare una rissa in cui qualcuno potrebbe farsi male. Prova piuttosto ad usare la forza delle parole per fargli capire la gravità delle azioni che hanno commesso.
Infine, quando vedi una foto online fatta in un'area protetta/chiusa, in un luogo pericoloso o forse con qualcuno nella foto che ha dei comportamenti irrispettosi, commenta la foto e spiega cosa c'è che non va, cercando di mettere in guardia gli altri dal perseguire azioni simili.
Prese da sole, queste azioni potrebbero non essere granchè utili. Potrebbero non essere la soluzione rivoluzionaria che ti aspettavi. Ma se l'intera comunità unificherà gli sforzi e "parlerà la stessa lingua", proteggendo le aree in pericolo e valorizzando comportamenti corretti, sono sicuro che vedremo un cambiamento in futuro. E credetemi, quel cambiamento diventerà sempre più necessario col passare del tempo, poiché sempre più persone viaggeranno e visiteranno quei luoghi popolari.

Let's Stay in Touch! Restiamo in contatto!

Be the first to hear about new articles, workshops and galleries!
Che ne dici di esser il primo a ricevere i nuovi articoli, i nuovi viaggi in programma e soprattutto le nuove foto?
SUBSCRIBE
close-link
error: Content is protected !!